La mediazione funziona nei conflitti d'impresa. Lo dimostrano i dati del Ministero della Giustizi che registrano nel primo trimestre del 2015 il +22% nell'utilizzo dello strumento della mediazione rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, mentre è salito al 43% il tasso di successo della procedura.
Alla mediazione, procedura snella, veloce, economica e riservata, chiave di volta per risolvere i conflitti d'impresa l'Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bergamo, ha dedicato il convegno «Conflitti d'impresa: la mediazione e altri strumenti di soluzione» tenutosi il 16 marzo al Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni di Bergamo. Intorno al tavolo Confindustria Bergamo, l'università di Bergamo, la Camera di Commercio e l'Ordine degli avvocati.
«Mentre in passato era poco conosciuta e non si aveva chiara percezione della sua utilità, oggi, le richieste sono in costante aumento, anche a livello locale. Dopotutto, una tempestiva risoluzione delle controversie e l'adozione di procedure giudiziarie più efficaci contribuiscono a determinare un clima di fiducia generalizzata, presupposto fondamentale per lo sviluppo del sistema economico » ha spiegato il dott. Andrea Pellizzari, presidente della Commissione Arbitrato e Conciliazione ODCEC Bergamo.
A determinare il successo della procedura: la breve durata - deve chiudersi entro tre mesi dal suo avvio, dunque molto inferiore ai circa quaranta mesi richiesti dal giudizio ordinario -, la totale terzietà dell'Organismo di mediazione che garantisce la correttezza formale del procedimento, la neutralità del mediatore e la totale riservatezza dei fatti emersi, la certezza delle tariffe, determinate in maniera univoca, e la possibilità di rendere il verbale di conciliazione titolo esecutivo attraverso l'omologa.
«Non solo: ulteriore aspetto positivo è costituito dalla possibilità di ricorrere alla procedura di mediazione anche per la risoluzione di liti transnazionali, vantaggio tanto più rilevante in un sistema economico globalizzato in cui le distanze effettive tra i Paesi sono nei fatti ridotte, soprattutto in alcuni settori, come il commercio elettronico» - ha aggiunto Pellizzari, evidenziando: «il contenzioso compromette fortemente l'immagine dell'impresa sul mercato, riducendo la competitività sia della stessa impresa che del sistema Paese nel suo complesso laddove il sistema giudiziario non garantisce efficienza, mentre la mediazione promette un riscontro positivo immediato anche in termini di attrattività sul mercato».
Fondamentale la collaborazione della Camera di Commercio di Bergamo, ente tra i primi in Italia ad aver scelto di configurarsi come punto di riferimento per l'offerta dei servizi di soluzione alternativa dei conflitti, avvalendosi di mediatori esperti e specializzati, selezionati fra i professionisti appartenenti alle categorie professionali - Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, Ordine degli Avvocati, Consiglio Notarile – per offrire un servizio di elevata qualità e professionalità nella mediazione.
Professionalità riconosciuta fin dai banchi universitari visto che l'Università degli Studi di Bergamo ha vinto l'edizione 2016 della Competizione Italiana di Mediazione tenutasi a Milano il 18 e 19 febbraio. Sedici le università italiane partecipanti alla competizione nazionale che misurava l'abilità degli studenti a negoziare nell'ambito del procedimento di mediazione civile e commerciale. Evento durante il quale gli studenti bergamaschi si sono messi in gioco, applicando sul campo le regole apprese all'Università, primeggiando rispetto ai colleghi di altri atenei.
«Questo è un ottimo risultato, la nostra categoria ha bisogno di professionisti preparati che possano offrire consulenze di qualità proponendo ai clienti formule nuove, come quella della mediazione – evidenzia il dott. Alberto Carrara, presidente dell'Ordine dei Commercialisti – I 35 commercialisti che oggi operano per l'organismo di mediazione della Camera di Commercio sono in grado di offrire un servizio dedicato a imprese e privati, puntando sull'ascolto, sulla sensibilità e sulla professionalità, che permette al mediatore di volta in volta di giungere all'obbiettivo finale della formulazione».