Dal direttore Ablondi l’impegno a portare il budget da 216.000 a 450.000 euro La seduta del Consiglio Comunale di martedì 1 marzo sulla questione dei poliambulatori ha registrato un fatto straordinario, vale a dire la convergenza di tutte le forze politiche locali, provinciali e regionali verso un unico obiettivo: il mantenimento e rafforzamento qualitativo della presenza di servizi sanitari sul territorio di Castelleone.
Le dichiarazioni dell’Assessore Gianni Rossoni, del Presidente della Provincia di Cremona Massimiliano Salini e del Direttore Generale dell’A.O. di Crema Luigi Ablondi hanno avuto un unico contenuto forte e chiaro: i servizi sanitari dei poliambulatori resteranno a Castelleone, e anzi verranno potenziati qualitativamente. Non è mai esistito nessun atto pubblico nel quale sia trapelata la volontà di privare Castelleone dei poliambulatori. Nulla autorizza dunque a pensare che i Poliambulatori vadano verso i tagli; i castelleonesi possono essere tranquilli su questo. L’offerta verrà migliorata; l’unica cosa che verrà tagliata saranno gli sprechi.
Per quanto riguarda la posizione assunta dal direttore dell’Azienda Ospedaliera, va chiarito che Luigi Ablondi ha esposto qual è la situazione reale sulla gestione dei poliambulatori lanciando un messaggio: la gestione attuale del servizio è fallimentare, l’Ospedale di Crema vuole destinare in servizi i soldi che attualmente vengono spesi nel ripiano dei disavanzi (€ 450.000 di spese contro prestazioni sanitarie per € 216.000) con l’impegno di portare il budget per i poliambulatori di Castelleone da € 216.000 a € 450.000.
La nostra Amministrazione da un anno e mezzo, con costante impegno e senza alcuna fase di stallo, sta portando avanti, con incontri sia a livello tecnico che politico, un lavoro che permetterà a Castelleone di mantenere la realtà sanitaria sul territorio. Bisogna augurarsi che l’impegno per unire tutte le forze politiche per il raggiungimento di un risultato concreto non sia messo in forse da manovre tese a rompere questa sinergia. Noi comunque andremo avanti.
|