TORINO, Lì 15-02-2017 – Sul pianeta ne soffre una persona su 20, vale a dire ben 300 milioni di soggetti. In Italia sono ben 40.000 i nuovi casi ogni anno, numeri comparabili a quelli del carcinoma mammario. Il linfedema è una patologia cronica che porta all' ingrossamento di una porzione corporea (spesso degli arti) a causa della stasi di linfa. Essa “è una malattia assai diffusa, su cui l'informazione è, però, scarsa e spesso incompleta”, sottolineano il Dottor Corrado Campisi ed Professor Corradino Campisi.
I chirurghi genovesi rappresentano il binomio punto di riferimento professionale più riconosciuto ed importante a livello internazionale in questo settore: www.chirurgiadeilinfatici.it è il sito di riferimento per tutti coloro che vogliano approfondire in maniera chiara e corretta l'argomento.
“A Genova, dove affluiscono ogni anno persone da tutto il mondo, è presente un team di esperti che offre una completa gamma di competenze disciplinari per la globale presa in cura del paziente affetto da linfedema sia primario che secondario. E' possibile eseguire visite specialistiche e di controllo ambulatoriale per valutare il più appropriato iter diagnostico-terapeutico, con l'obiettivo di una stabile guarigione. Nei pazienti oncologici che hanno subito interventi chirurgici di grande complessità - in particolare, tumore della mammella, melanoma, tumori ginecologici ed urologici - è possibile eseguire una visita per valutare il rischio di linfedema secondario e, conseguentemente, supportare il paziente con una diagnosi precoce, consigliando poi un idoneo trattamento che, nell'esperienza genovese, può comportare anche la prevenzione microchirurgica quando il linfedema è ancora subclinico e non manifesto”.
Per poi aggiungere: “Da oltre 40 anni, la cura dei linfedemi primari e secondari degli arti trova a Genova il massimo dell'esperienza maturata imputabile alla case history unica nel suo settore del Prof. Corradino Campisi e del sottoscritto, attraverso la ricerca e le applicazioni cliniche, grazie alle moderne metodiche già validate dalla Comunità Scientifica internazionale, alle tecniche più avanzate di microchirurgia ed ai risultati a lungo termine statisticamente più significativi: vale a dire, oltre i 20 anni dall'intervento”.
Allo stato attuale il linfedema, prosegue lo specialista, “rappresenta un problema sanitario sentito anche in Italia. Pertanto, questa patologia, potenzialmente invalidante, merita particolare attenzione e Centri dedicati multidisciplinari con alta specializzazione per garantire le cure migliori per ottenere validi risultati, stabili a lungo termine”.
Ma c'è di più: “Oggi il linfedema è una malattia che può essere curata sino alla guarigione. Le moderne tecniche chirurgiche attualmente a disposizione, previo un corretto inquadramento diagnostico clinico-strumentale, consentono un trattamento personalizzato, a seconda del caso specifico, rivolto alla normalizzazione della qualità della vita di ogni singolo paziente affetto da linfedema. Possiamo, infatti, essere fieri di poter offrire oggi una vera cura per una patologia come quella linfedematosa degli arti, cronica e progressivamente invalidante. Per il trattamento chirurgico del linfedema, primario o secondario, sono, quindi, a disposizione metodiche chirurgiche e microchirurgiche mini-invasive che consentono eccellenti risultati a breve, medio e lungo termine”, sottolinea il Dottor Corrado Campisi.
Per poi concludere: “Per ottenere analoghi risultati anche negli stadi più avanzati della patologia fino alla cosiddetta “elefantiasi”, ovvero l'ingigantirsi sproporzionato degli arti, è stata recentemente da noi messa a punto una tecnica rivolta all'asportazione del tessuto fibro-adiposo in eccesso, prodotto dalla stasi linfatica cronica, non rimuovibile con la sola microchirurgia. Dal 2013 ad oggi, sono stati trattati con questa procedura complementare più di 350 pazienti affetti da linfedema in stadio avanzato, con eccellenti risultati funzionali ed estetici per il paziente. Oltre che a Genova, tali procedimenti chirurgici vengono applicati in Italia anche nei centri di eccellenza di Rapallo e Reggio Emilia”, spiega il Dottor Corrado Campisi.