Le ciaspole fanno bene alla salute, sono amiche del portafoglio e, soprattutto sono assolutamente trendy. Così come ci hanno insegnato Lolita e Davide, le nostre fantastiche guide Trek – Alps, le ciaspole sono l'attività invernale più in voga, pochi rinunciano al piacere di galleggiare sulla neve e raggiungere senza troppa fatica luoghi che altrimenti in questa stagione sono off limits. Per noi che siamo arrivati da Torino, Milano e Andora sono state un'alternativa ecologica allo sci, per altri partecipanti alle gite in partenza dal Rifugio Arp un'esperienza che arricchisce una giornata trascorsa sulla neve. Ricordo con molto piacere l'uscita notturna con le ciaspole con la nostra guida Lolita Bizzari. Mi sento di consigliare a tutti di provare a vivere magari dopo il tramonto alla luce della luna o, più prosaicamente, di una lampada frontale, una camminata sotto le stelle nella magica neve di inizio gennaio.
Con le ciaspole si può andare quasi ovunque, infatti noi siamo riusciti ad arrivare in cima alla punta Palasinaz (2800 m) senza però mai dimenticare che la montagna non sempre perdona le imprudenze, soprattutto d'inverno quando le giornate sono più brevi e il freddo può complicare ogni situazione. Per mettersi in cammino a noi non è servita un'attrezzatura particolare, ciaspole, bastoncini, scarponcini alti, pantaloni impermeabili, e giacche calde ma traspiranti ed eventuali maglie di ricambio.
Zaini in spalla siamo partiti da 2100 m s.l.m., dalla fine della stazione della funivia di Estoul, ciaspole ai piedi, per qualcuno per la prima volta (!!) in ambiente aperto e grandioso alla metaforica conquista del rifugio Arp che ci ha fatto da “Campo Base” per tutte le nostre ciaspolate, notturne e diurne!
Mano mano che ci si alza la montagna della val d'Ayas ci apparirava in tutta la sua bellezza, e la salita diventava sempre più impegnativa ma la soddisfazione è stata enorme.
Per bei pendii mai eccessivamente ripidi abbiamo raggiunto il rifugio il 30 dicembre.
Da qui, i giorni successivi, con un altro po' di fatica è stato possibile arrivare a vedere i laghetti ovviamente completamente ricoperti di ghiaccio e neve e la punta Palasinaz, raggiunta da tutti noi con fatica e sudore, sotto un sole spettacolare e con il sostegno tecnico e morale delle nostre insostituibile guide Trek - Alps: Lolita e Davide.
Anche questo capodanno alternativo, come al solito, è un'idea del Dott. Franco Guidobaldi di Torino ed è stata portata a conclusione insieme a Lory Locci, Federica Dassoni e infine, il sottoscritto.
Marian Mocanu