La recente edizione di Chiarissima 2011, dal 27 al 29 maggio in Villa Mazzotti, ha riservato un palcoscenico molto particolare ai dipinti dell’artista clarense Erica Sirani collocati in bella mostra nelle nicchie del pianerottolo tra le due rampe di scale della residenza nobiliare. Sul fondale delle vetrate liberty dello scalone hanno richiamato l’attenzione dei visitatori alcune opere di Erica Sirani tra le quali spicca il dipinto “Che io conosca me”, un’antologia di volti ritratti dall’artista in modo decisamente originale ma anche il dipinto “Il cavallo in corsa” segnalato all’estemporanea di pittura “Il cavallo in battaglia” nel corso della 22° edizione di Travagliato Cavalli 2011. “Ho 32 anni e sono un'insegnante – ha dichiarato Erica Sirani – Sono clarense di origine e anche di adozione, dato che a Chiari passo più tempo che non a Cologne dove risiedo da molti anni. Disegno e dipingo da sempre al punto che non ricordo quando ho iniziato… Per questa mia grande passione ho frequentato il liceo artistico-sperimentale di Bergamo ed in seguito il corso di Storia e Critica delle Arti alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Milano dove mi sono laureata a dicembre 2006. Per l’impegno negli studi, durante gli anni universitari, la mia produzione artistica ha subito un rallentamento ma da qualche tempo è ripresa a pieno ritmo, soprattutto da quando ho ricominciato a studiare pittura sotto la direzione del pittore Armando Tomasi. Ho partecipato ad alcune collettive della scuola d'arte e mestieri Ricchino di Rovato. Prediligo, dal punto di vista tecnico, l’acrilico su tela o su tavola, ma spesso ricorro a tecniche miste: la mia espressione artistica, come pittura “di getto”, richiede un impasto cromatico che asciughi con velocità e per questo ho sempre preferito lavorare con  l'acrilico ma in futuro intendo cimentarmi nella pittura ad olio da utilizzare in maniera non convenzionale. Amo dipingere alberi e boschi ma per la maggioranza i miei lavori si concentrano sullo studio della donna e del corpo femminile. Mi affascina molto l'espressione del viso: attraverso gli occhi l'interiorità emerge e a tratti si lascia catturare. Dipingendo ritratti mi sono resa conto che non è mai il soggetto ad essere dipinto e che alla fine il ritratto dice probabilmente più del pittore che del modello. Per questo l'opera esposta a Chiarissima è intitolata "Che io conosca me", perché attraverso l'osservazione degli altri è possibile cogliere parti di noi stessi ed abbiamo la possibilità di specchiarci e di riconoscerci. Secondo me, infatti, l'essere umano riconosce intorno a sé, nel creato e nelle sue creature, solo quello che già c'è dentro di lui e che negli altri è manifesto”.  Dopo l’assaggio di mostra sul pianerottolo di Villa Mazzotti, attendiamo una collocazione di più ampio respiro per ammirare la galleria d’arte firmata da Erica Sirani.