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06/07/2011Comune di Dalmine
 
MENO CEMENTO, PIU' DINAMISMO E PIU' POSTI DI LAVORO
 
DALMINE VARA IL PGT
 
Si progetta una città con più verde, più servizi, più attività produttive, più innovazione. Risolvendo anche alcuni nodi importanti: Tenaris e SS 525. In programma campus scolastici, stanze verdi e salvaguardia dei centri storici
 
Dalmine progetta il suo futuro. È stato infatti presentato ieri sera al Consiglio Comunale (al termine di un percorso che ha visto, in oltre cento incontri, il coinvolgimento di istituzioni, realtà economiche, associazioni e cittadini) il Piano di Governo del Territorio, che andrà in adozione nella seduta di domani
sera e che ha tre parole d’ordine: meno cemento, più dinamismo e più posti di lavoro.
«Sono soddisfatta del risultato – dichiara il Sindaco Claudia Maria Terzi – Il PGT è un atto importante per un’amministrazione. Quello che andremo ad adottare è un piano condiviso con la cittadinanza, le associazioni e tutti i portatori di interesse e vuole dare una risposta alle esigenze della nostra comunità. Maggiore flessibilità, rapidità di interventi. Quello che più mi preme evidenziare è l’abbattimento dei volumi e una maggiore attenzione agli insediamenti produttivi, anche in vista di un miglioramento dell’offerta lavorativa. Tutto con uno sguardo al futuro. Meno volumi, servizi più razionali, insediamenti più coordinati: questi i nostri obiettivi».
«Per redigere il PGT siamo partiti dall’analisi del territorio, valutandone le ricchezze e le criticità, tentando di comprendere qual è la necessità di nuovi servizi e come integrare e migliorare quelli esistenti – spiega l’assessore all’Urbanistica Fabio Facchinetti – Abbiamo cercato di raggiungere tre obiettivi principali. Anzitutto, avevamo una promessa da mantenere: in campagna elettorale avevamo assicurato ai dalminesi una significativa riduzione delle volumetrie residenziali, arginando la cementificazione del territorio. Ci siamo riusciti: una volta raggiunte le previsioni, gli abitanti di Dalmine saranno poco più di 25 mila, contro gli oltre 27000 del PRG».
Una riduzione delle volumetrie cui fa da pendant la riqualificazione dei centri storici: «È già partito lo studio per la “città greppiana” – dichiara l’assessore – In più, puntiamo alla residenzialità universitaria per rilanciare i nuclei di antica fondazione».
Centrale anche la necessità di dare reale attuazione al PGT: «Il Piano non deve rimanere solo sulla carta – spiega Facchinetti – Per questo, abbiamo puntato a
sbloccare una situazione da tempo al palo, garantendo la sostenibilità degli interventi visti sotto l’aspetto sociale, economico e ambientale. Il non aver badato all’effettiva fattibilità delle previsioni del PRG ha immobilizzato Dalmine per anni, e ancora subiamo le conseguenze delle scelte dell’Amministrazione Bruschi. Infine, abbiamo sottolineato l’importanza, in un momento critico come quello che stiamo vivendo, di sostenere lo sviluppo del sistema socio-economico di Dalmine, predisponendo (dal punto di vista urbanistico) tante occasioni e opportunità di creare posti di lavoro, puntando soprattutto su attività innovative ed ecosostenibili».
Capitolo a sé quello dei servizi: «Le previsioni del PRG erano insufficienti su questo fronte – argomenta l’assessore – Al centro degli interventi ci saranno istruzione e ricerca, rafforzando il ruolo delle scuole superiori, dell’università e del Point. Quanto alle scuole dell’obbligo, inizieremo a breve a lavorare a un piano di settore con l’obiettivo di dotare la città di campus scolastici di qualità».
Due le grandi sfide da vincere per migliorare la vivibilità del territorio: l’area Tenaris e la SS 525: «Si tratta di due nodi, la cui risoluzione è essenziale per la qualità dello sviluppo di Dalmine – dice Facchinetti – Quanto al tubificio, vogliamo siglare con l’azienda un “Patto Tenaris 2030” con l’intento di convertire l’area per passare da attività “fastidiose” ad attività che possano riqualificare l’area e incrementare l’occupazione». La scelta, di conseguenza, è stata quella di creare una fascia di reciprocità che ha come cerniera il muro di recinzione dello stabilimento: «All’interno e all’esterno di tale confine le trasformazioni urbanistiche ed edilizie dovranno rispettare canoni di salubrità ambientale e garantire un buon rapporto di vicinato», afferma l’assessore.
Un futuro di pregio attende anche la S.S. 525 che, spiega Facchinetti, «diventerà un boulevard polifunzionale». «“Öl stradù” è una delle arterie viarie più trafficate nella bergamasca e della regione. In mancanza di percorsi viari alternativi, è nata l’ipotesi di riqualificare la strada ripensandola aumentandone la qualità urbana e, attraverso le trasformazioni edilizie, riprogettandone la viabilità affinché anche il problema del transito dalla nostra città sia mitigato diminuendone gli impatti ambientali».
Finalmente, poi, anche Dalmine (che per anni non ha potuto andare oltre i piccoli esercizi commerciali di vicinato) apre anche alle medie strutture, con l’intento di aumentare l’offerta per i cittadini e con la scelta di non individuare grandi strutture sul territorio. Fra gli altri aspetti di qualità, la creazione di una rete ecologica comunale (che sfrutta concettualmente i grandi viali urbani) e una forte attenzioni al verde, per confermare l’indole di “greentown” che contraddistingue Dalmine: «La sostenibilità ambientale è un tema sotteso a tutti gli interventi – afferma Facchinetti – Per questo, oltre alla valorizzazione del Parco del Brembo, sono previste le “stanze verdi” nonché incentivi per il risparmio energetico».
«Insomma – conclude Facchinetti – col PGT Dalmine si sta ripensando globalmente, puntando a diventare una vera città grazie al superamento della frammentazione,
pur riconoscendo e valorizzando la ricchezza della propria pluralità, delle “campane” che hanno fatto la sua storia. Di fronte al rischio di venire assorbiti da Bergamo diventandone una periferia senza identità, abbiamo deciso di puntare a mantenere la nostra specificità, senza disperdere le nostre eccellenze e affrontando con fiducia le sfide del futuro. Vogliamo essere una città di cui andare orgogliosi. Con questo piano, insomma, vogliamo dare attuazione allo slogan che ha contraddistinto il nostro operato: “più Dalmine”».
 

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