Accendo la tv e per caso capito su Canale Italia, una rete secondaria ma comunque importante a livello nazionale e vedo il conduttore in collegamento con una giovane critica d'arte che, con scioltezza e padronanza, ricorda il prof. Philippe Daverio, scomparso proprio l'altro giorno. Ascolto con interesse tutto il dialogo ed alla fine, incuriosito da lei, Flavia Sagnelli all'anagrafe di Roma, un bel vedere devo dire, vado a guardare cosa ha fatto la signora di interessante e scopro che ha ricordato a Milano Alda Merini ed anche il premio Nobel Dario Fo a Roma. Ha collaborazioni attive con la Biennale a Venezia e col festival di Spoleto, collabora con importanti gallerie e quindi cerco i suoi scritti e trovo in modo inaspettato recensioni interessanti ed anche begli articoli su mostre ed argomenti di attualità. E' anche una collega allora, mi dico. Allevio la mia tristezza dovuta alla scomparsa del caro e grande critico Daverio che parlava alla gente semplice e vedo in questa nuova figura una faro di speranza. E ciò è dovuto proprio al fatto che ho visto in questa donna qualcosa che mi ricorda quell'uomo raffinato e semplice, ma arguto e diretto, con grandi doti di comunicazione. Era un piacere ascoltarlo e ritengo proprio che gli dobbiamo tanto. Penso poi: è donna, ce la farà mai!? Chissà. Rimugino: che i tempi siano maturi? e quindi mi dico... Vuoi che il Signore ci abbia levato una cosa per darcene un'altra? Da qui ho pensato di soprannominata la Daveria. E chi sa mai che questo simpatico nomignolo non possa portarle fortuna, come l'uomo dei Papillon l'ha portata a tanti artisti che hanno avuto il piacere e l'onore in tanti anni di lavorare con lui!