Il Presidente di SILB - FIPE Pasca: "Chiediamo di poter lavorare garantendo la sicurezza nostra e dei nostri clienti. I comportamenti errati non sono imputabili al luogo, bensì alle persone che li compiono, in una discoteca come altrove".
Mascherina da indossare sempre, anche mentre si balla, e sanzioni pesanti per chi non rispetta le regole, così come accade per chi viola la legge fumando all'interno di locali chiusi.
Queste alcune delle proposte di Silb Fipe – Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da ballo e di spettacolo – per evitare che sia prorogato lo stop alle discoteche stabilito durante la conferenza Stato Regioni dello scorso 16 agosto e in vigore fino al prossimo 7 settembre (prorogata poi fino al 7 ottobre). Tra le misure di sicurezza proposte da Silb ci sono, inoltre, la garanzia di un ricambio d'aria più frequente rispetto alle precedenti norme, il distanziamento di 1 metro e i balli di coppia consentiti solo ai congiunti, la possibilità di effettuare screening del pubblico anche all'uscita dei locali, magari in collaborazione con la Regione e il riconoscimento della responsabilità individuale dei clienti sul rispetto delle norme all'interno dei locali. Il tutto in aggiunta a quanto già previsto dalla legge: la misurazione della temperatura e il tracciamento del pubblico all'ingresso, rigidi controlli sul personale obbligato a indossare la mascherina durante tutte le ore di attività e l'obbligo di mettere a disposizione di tutti e in diversi punti del locale materiali igienizzanti.
"Il nostro settore è il più colpito da questa tremenda crisi. Ci sono aziende ferme dallo scorso febbraio, sei mesi fa! Quale attività può permettersi di restare chiusa così a lungo senza gli adeguati supporti?"dichiara Maurizio Pasca, Presidente Silb Fipe – La maggioranza dei nostri imprenditori lavora in maniera seria e responsabile e non possiamo permettere di far passare un'intera categoria come la causa principale della nuova impennata di contagi che, purtroppo, ha caratterizzato il mese di agosto. Le nostre attività hanno lavorato al pari di altri settori, ma a chiudere siamo solo noi".
"Da sempre la discoteca è un facile capro espiatorio" – continua Pasca – ma come categoria, vogliamo impegnarci in maniera propositiva per trovare delle soluzioni che ci consentano di lavorare per sostenere noi e i nostri dipendenti, e di farlo in maniera sicura, consapevoli del fatto che la tutela della salute è imprescindibile. Ecco perché facciamo alle Istituzioni competenti una proposta concreta per evitare di proseguire con uno stop che risulterebbe devastante per tutti noi. Quello che chiediamo è di poter lavorare, così come fanno tutti gli altri. Sarà cura dei nostri imprenditori verificare che le regole, come indossare la mascherina sempre, anche quando si balla, siano rispettate da tutti. Pena sanzioni economiche molto pesanti. Ribadisco con forza che i comportamenti errati non sono imputabili al luogo, bensì alle persone che li compiono, in una discoteca come altrove".
"Resta, inoltre, necessario un impegno forte da parte del Governo per garantirci il supporto adeguato per provare a superare una crisi senza precedenti – conclude Pasca – Per questo le nostre richieste sono molto chiare: parliamo di contributi a fondo perduto, prestiti garantiti dallo Stato, credito d'imposta per locazioni commerciali e sgravi fiscali importanti".