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09/11/2011Comune di Zelo Buon Persico
 
 
CELEBRATO DOMENICA A ZELO IL 4 NOVEMBRE
 
 
Il vicesindaco Castoldi Luciano prima di iniziare ha voluto ricordare le vittime e tutte quelle persone che sono state colpite dall'alluvione in Luguria e Toscana. Quest’occasione non è soltanto il giorno del ricordo e del ringraziamento, ma deve essere anche quello della riflessione per fare in modo che il passato, la storia, ci sia di insegnamento per il futuro . Anche se penso che il silenzio è meglio di tante parole e riesce ad esprimere più degnamente ed intensamente la commemorazione che stiamo celebrando non ci mancano certo le parole per commentare questo momento e tentare di riassumere i sentimenti che ci hanno portati oggi ad essere presenti a villa Pompeiana, a Mignete, in aula consiliare a Zelo ed infine piazza Italia e via roma a Zelo.
Vorrei interpretare correttamente i sentimenti di tutti, cercare
di immaginare cosa ciascuno di noi, oggi, cosa può aver pensato quando abbiamo portayo al monumento la corona di alloro. Prima di tutto provo ad immaginare cos’ hanno pensato, coloro i quali hanno fatto la guerra,
nel ricordare gli amici persi sui campi di battaglia; per loro il nome dei morti che sono scritti sulla lapide del monumento ricorda probabilmente anche il loro volto, il volto di un amico con il quale avevano condiviso la gioventù, un compagno di classe e di gioco. Provo ad immaginare cos’ hanno pensato coloro i quali hanno patito,
durante la guerra, le pene della prigionia: - Avranno pensato a qualche amico che non era caduto sul campo di battaglia, ma è morto di stenti in qualche campo di prigionia o a casa a seguito dei postumi della prigionia;
Avranno ringraziato il Padre Eterno di aver avuto, nonostante i pericoli superati, una buona sorte per essere ancora oggi qui presenti a ricordare ed omaggiare quelli che non sono stati altrettanto fortunati.
Quelli più giovani, che non hanno fatto la guerra, hanno certamente pensato alla fortuna che le generazioni venute dopo la guerra hanno avuto, per non aver dovuto subire, sul proprio territorio, la guerra.
Hanno pensato alla fortuna di vivere in un paese come l’Italia, in un’ Europa dove si propugnano ideali di pace e di solidarietà. Hanno pensato che anche oggi, su diversi fronti, in Afganistan, come in Iraq, come in Libano in Africa, e non solo i militari italiani, sono impegnati e rischiano la vita su fronti di guerra, ma ora non più per occupare territori, ma per cercare di ristabilire condizioni di convivenza civile, cioè di pace.
Ed allora hanno pensato che valeva la pena impegnarsi di più per fare in modo che l’esperienza del passato serva ad insegnarci i valori della Vita, della Tolleranza e della Pace.
Il significato di questo monumento che è anche il senso di quello che oggi noi vorremmo fare qui è prendere atto delle conseguenze della guerra per trarne insegnamento, per ribadire l’assoluta necessità di lavorare per perseguire:


  •  la Pace rispetto alla guerra, - la Solidarietà al posto della violenza, - l’Amore invece dell’odio, - la Vita contro la morte.


Ma se i nostri figlii ora ci chiedessero cosa siamo qui a fare  oggi in questa piazza cosa risponderemo?
Vale la pena chiedercelo tutti insieme; se non siamo venuti qui soltanto per fare della retorica dobbiamo dar loro una risposta. Intanto possiamo dire che una cosa l’abbiamo già fatta venendo oggi qui a testimoniare.
Per quel che mi compete, risponderei che concretamente non ci è dato di fare molto, ma pure qualcosa possiamo fare, sia pur indirettamente:


  •  Possiamo impegnarci affinché ci sia più Solidarietà tra i popoli. Non basta chiudere delle porte e innalzare   dei muri, occorre anche dare delle risposte a chi ha fame.



  •  Dobbiamo lavorare per diffondere la Democrazia piuttosto che fare dei giochi di potere;



  •  Dobbiamo promuovere lo Sviluppo e dare Lavoro e non soltanto fare promesse elettorali;



  •  Dobbiamo dare più Giustizia per i popoli della terra, come nel nostro piccolo mondo di Zelo buon persico.


Sono certo che se sapremo fare questo potremo sperare in un mondo di Pace

il vicesindaco di Zelo Buon persico
Luciano Castoldi

Sono stati premiati dal vicesindaco con targa e pergamena i novantenni Alfio Baraldi e Primo Folcini e altri otto iscritti una pergamena in ricordo del 150 dell'unita d'italia.
poi la Santa Messa in Parrocchia celebrata da Don Giancarlo Rossi e poi rinfresco al Filo d'Argento accompagnati dal brutto tempo e dal corpo bandistico di Zelo Buon Persico.
 

Allegato 1

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