In Fiera Arte Genova 2013, l'eclettica artista Maria Savino, ha ottenuto ottimi riscontri, per le originali opere esposte, nel contesto dello stand della "Milano Art Gallery" (che ha sede in Via Alessi 11, a Milano) con l'organizzazione di Salvo Nugnes, Direttore di Promoter Arte.
Il poliedrico percorso della Savino, è caratterizzato da una ricerca stilistica, in continua evoluzione sperimentale. Nella lavorazione, vengono recuperati materiali di scarto, derivanti dalla combustione, per evidenziare i problemi, connessi al consumismo e i gravi danni, provocati alla natura e all'ambiente. Molto significativo anche il messaggio sociale, legato alla valorizzazione della comunicazione, alla denuncia sulla superficialità e il pressapochismo dilaganti. Attualmente, la Savino si è dedicata alla realizzazione di muri, intrisi di colore, materia e significati simbolici, di notevole portata. Parole e immagini, vengono inserite, come se fossero pietre preziose, incastonate nelle fessure, fondendosi, in armonioso intreccio e in perfetta sinergia, con le tonalità e le sfumature cromatiche. Questi muri rievocano l'arcobaleno della vita, la luce, la linfa vitale, l'energia radiosa e attraversano tutti i limiti, oltrepassano ogni ostacolo, materiale e spirituale. Superano l'apparenza e sono un tramite, uno strumento, per suscitare profonde meditazioni, penetrare nella sfera introspettiva, scavare nell'anima di ciascuno.
Il Professor Gillo Dorfles, decano ultracentenario, dei critici italiani, ha commentato "Dalle opere di Maria Savino, emergono, chiaramente, tracce informali, da lei rivisitate, in modo del tutto originale e creativo, in una dimensione assolutamente personalizzata. A ciò, si aggiunge una notevole capacità tecnica che, si esprime nell'uso disinvolto della materia. Ritengo che, possa essere annoverata, tra gli artisti italiani più innovativi. La sua ricerca stilistica è in continua evoluzione e in costante trasformismo. Per questo sono convinto che, in futuro, la sua arte ci riserverà sorprese positive".
Il Professor Vittorio Sgarbi afferma "Maria Savino rende omaggio ad un grande umbro, Alberto Burri, e rende viva la materia, in un esercizio di assoluto formalismo, nello spirito dei maestri del gotico internazionale, in una ricerca stilistica mistica. La Savino, tiene insieme la pittura e l'arte concettuale, perseguendo un costante rigore formale, in tempi di disordine e confusione".