Gli elettrodomestici che hanno rivoluzionato la vita degli italiani in mostra per un anno al Centro Operativo Europeo di Comerio; Venticinque pezzi, dagli anni Quaranta a oggi, tracciano la storia di Ignis e dell’Italia che cresce dopo la Guerra. In mostra anche le casacche delle squadre Ignis, le tute di lavoro, le pubblicità del Carosello e un video girato per la collaborazione di Whirlpool alla Missione Apollo. La curatrice Giovanna Marini: «Occuparsi di memoria aiuta un’industria a qualificare strategie di marketing» C’è il “milionesimo”, il frigorifero dorato con cui la produzione di Ignis tagliò il traguardo dei sei zeri, realizzato e offerto nel 1962 dai dipendenti a Giovanni Borghi; c’è una cucina economica a gas, del 1944, che fu tra le prime a uscire dalla fabbrica di Comerio; c’è la rivoluzionaria lavatrice K5, anno 1963, primo modello con carica dall’alto e con motore a due velocità, per lavaggio e centrifuga. E c’è anche il disegno del frigorifero Fiat, risultato dell’accordo stretto da Ignis con l’azienda torinese, il primo dei suoi terzisti. E poi due rivoluzionari “side by side”, o doppia porta del 1968, che accostavano frigorifero a congelatore, e ispirati ai modelli americani. A rappresentare tempi più vicini ai nostri uno dei primi forni a microonde, il Philips M730 – SpaceCube50 del 1987, e la cucina Space 60 della joint venture Philips-Whirlpool, classe 1989. Sono soltanto alcuni dei pezzi che, sino a maggio 2012, saranno in mostra nel Centro Operativo Europeo di Comerio (Varese) in occasione del centenario di Whirlpool Corporation. Nell’auditorium del Centro si allineano autentiche pietre miliari nella storia degli elettrodomestici, che rappresentano anche stazioni di una memoria collettiva legata alla dimensione più propriamente casalinga, quella della cucina. «I primi cent’anni di Whirlpool, sognare e osare” è un percorso di conoscenza incentrato sulla nascita, la crescita e lo sviluppo della Ignis, quindi sulla sua trasformazione attraverso l’acquisizione prima da parte della Philips poi della Whirlpool e fino ai nostri giorni –spiega la curatrice, l’archeologa Giovanna Marini–. Il visitatore può ripercorrere questa vicenda aziendale e le vite di alcuni dei suoi protagonisti attraverso documenti, prodotti d’epoca, foto e filmati. Whirlpool Corporation è stata, infatti, creata e resa grande dal sogno di persone che, affrontando con coraggio rischi e sfide, sono riuscite a realizzarlo, anche grazie all’aiuto di migliaia di uomini e donne straordinari che ne hanno condiviso i passi, le difficoltà e le conquiste». Frutto delle ricerche in azienda e presso privati, sforzo di memoria dei testimoni di quella Ignis che era diventata sinomino di elettrodomestici nel Paese, la mostra si presenta realmente come opera collettiva, composta, oltre che con pezzi di proprietà Whirlpool, con contributi dalla famiglia Borghi e dei dipendenti, ma anche di realtà che gravitavano nell’orbita Ignis, come la pallacanestro Varese, e del Cral. Per restituire la ricchezza del mondo Ignis, in mostra, accanto a venticinque modelli di elettrodomestici che segnano l’evoluzione di cucine a gas, frigoriferi, lavatrici dall’immediato dopoguerra sino ai pezzi di oggi, forni a microonde e cucine in primis, sono esposte altre testimonianze del patrimonio aziendale: la divisa sportiva della stagione 1969 -1970 del cestita Paolo Vittori; le divise delle squadre di ciclismo e canottaggio; divisa e giacca di un operaio “equiparato” del reparto Attrezzeria – Stampi; una lastra in marmo posizionata all’inaugurazione di un condominio per dipendenti Ignis a Cassinetta di Biandronno. Saranno inoltre visionabili i video del Carosello targati Ignis, che ebbero testimonial d’eccezione, fra i quali Nino Manfredi; un video degli anni Sessanta sulla collaborazione di Whirlpool alla Missione Apollo, in cui l’azienda si occupò della cucina di bordo delle navette e dell’alimentazione degli astronauti. Ma vi sono anche i ritagli dall’house organ Ignis, che informava dall’interno sulla vita aziendale, accanto ad aree tematiche specifiche che propongono approfondimenti su iniziative sociali e sponsorizzazioni, per spingersi sino a uno dei temi più attuali e sentiti, l’efficienza energetica. Gli oggetti sono accompagnati da pannelli che sintetizzano la storia dell’azienda, dei suoi uomini, raccontano curiosità, danno numeri e costruiscono una galleria per immagini di una vicenda che ha tagliato il traguardo del primo secolo di vita. «Quelle presenti in mostra sono testimonianze che costituiscono il cosiddetto patrimonio culturale immateriale di Whirlpool –conclude Marini–. È un dato ampiamente acquisito che gran parte della produzione culturale della nostra epoca non si formi più nelle grandi istituzioni culturali o educative, ma proprio nelle aziende e sui luoghi di lavoro. Per Whirlpool, convinta come è del fatto che “oggi è una conseguenza di ieri”, è stato naturale concepire e organizzare, in occasione dei cento anni, una mostra per fare memoria. Occuparsi di memoria, per un’industria, non è un controsenso: è, anzi, utile per qualificare strategie di marketing e per valorizzare il brand. Rappresenta, inoltre, uno strumento aggiuntivo di comunicazione, essendo un serbatoio ricchissimo di spunti». Con l’avvio del prossimo anno scolastico, in autunno, la mostra ospiterà le scuole del territorio, per le quali saranno organizzate attività didattiche e piccoli laboratori. La mostra, aperta sino a maggio 2012, è visitabile su appuntamento dal lunedì al venerdì (ore 9.00 -17.00) scrivendo all’indirizzo iprimicentanni@whirlpool.com.
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