Domenica 14 Maggio appuntamento a Morimondo (Mi) con il MEC-Mercatino Enogastronomico della Certosa ed il suo ricco catalogo di eccellenze: borgo slow alle porte di Milano, Morimondo si conferma meta ideale per una gita fuori porta, occasione per scoprirne la storia e l'architettura, sede di una delle più belle abbazie romaniche d'Europa.
Tra le iniziative in programma questa domenica anche un Laboratorio di erboristeria medievale dalle 15 alle 17; sono previste inoltre visite guidate al complesso abbaziale alle 11, alle 15, alle 15,30 e alle 16 (informazioni e prenotazione obbligatoria via mail a fondazione@abbaziamorimondo.it o chiamando lo 02 9496 1919 – altre info su https://www.abbaziamorimondo.it/ ).
Per quanto riguarda il MEC, decine i produttori ed espositori che animeranno la Corte dei Cistercensi offrendo in degustazione a golosi e turisti prodotti tutti a filiera corta quali riso del Pavese, salame di Varzi, formaggi e salumi dell'Oltrepò, dolci come le offelle di Parona, praline e pasticceria secca, grappe e birra artigianale. Ed ancora miele, vini, salumi di suino e d'oca, pasta fresca, confetture, distillati, olio. Nel ricco catalogo del MEC anche semi rurali, antichi e rari in agricoltura bio-rigenerativa, senza l'uso di prodotti chimici; prodotti rifermentati, kefir, fermenti probiotici. Tra i banchi del mercato anche prodotti di bellezza, creme e saponi naturali e nutrienti per la pelle.
Meteo permettendo, Morimondo è facilmente raggiungibile anche in bicicletta, oltre che in auto e con il treno.
La storia di Morimondo ruota intorno alla vicende della sua abbazia e dei monaci dell'ordine dei Cistercensi che la fondarono: giunti nel 1134, dodici monaci del monastero di Morimond in Borgogna diedero inizio alla costruzione del monastero, concluso solo nel 1297. La basilica, sorta in periodo successivo alla costruzione del monastero (dal 1182), è oggi il monumento di maggior importanza di Morimondo. Rispecchia il disegno delle chiese cistercensi voluto da S. Bernardo: grandiose e solenni in contrasto con l'austerità e la povertà della vita dei monaci, cui è attribuito il merito di aver intrapreso l'opera di bonifica e valorizzazione agricola del territorio. L'esterno in mattoni è in stile gotico francese con elementi romanico-lombardi; la facciata presenta un taglio a capanna, il portale è preceduto da un pronao (porticato posto davanti alla chiesa) aggiunto nel 1736. Un rosone centrale, bifore, aperture cieche e altre a cielo aperto definiscono la parte superiore, coronata da una fila di archetti che continuano sui fianchi. L'interno di forma basilicale, a 3 navate su pilastri con volte a crociera, con transetto e abside rettangolare. Opere: entrando a destra si nota una magnifica acquasantiera trecentesca con rosoni e teste fantastiche. Degno di nota il coro, commissionato dai monaci di Settimo Fiorentino, stabilitisi a Morimondo nel 1490, all'intagliatore abbiatense Francesco Giramo, che lo concluse nel 1522.