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24/01/2011Comune di Segrate
 
Segrate celebra il Giorno della Memoria e ricorda Margherita Beduschi Zanchi
 
“GIUSTA TRA LE NAZIONI”
 
L'omaggio al centro civico di Milano 2 giovedì 27 gennaio, con il concerto di musica klezmer “Suoni e voci della Memoria”
 
Segrate celebra il Giorno della Memoria ricordando un altro “Giusto tra le Nazioni”: Margherita Beduschi Zanchi.
Giovedì 27 gennaio alle 21 presso il centro civico di Milano Due, nell’auditorium Sergio De Simone, intitolato a uno dei venti bambini torturati e uccisi dai nazisti nella scuola-lager di Bullenhuser Damm, l’omaggio alla donna di Rivarolo Mantovano che, durante la seconda guerra mondiale, mettendo a rischio la propria vita e quella dei suoi due figli, salvò dalle persecuzioni e dalla morte una famiglia ebrea.
Una donna sola, con il marito lontano a combattere in Grecia. Una donna semplice che nella quotidianità di tutti i giorni ha incontrato ‘un forestiero’- così si è definito Leone, figlio di Susanna Benyacar insieme alla piccola Clara e a Giorgio - e lo ha salvato. 
“Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte l'avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure quando guardo il cielo, penso che tutto si volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l'ordine, la pace, la serenità”. Così scriveva Anna Frank sulla Shoah nel suo diario. E così è accaduto, anche grazie al coraggio delle tante donne e dei tanti uomini che, come Margherita, sono stati capaci di straordinari gesti di amore e di solidarietà.
Il loro ricordo deve essere un monito a continuare a riflettere, anche guardando al domani. 
Nel corso della serata l’ensemble strumentale Klez Gang, con la partecipazione di Elsa Martignoni e Carolina Oro, eseguirà brani della tradizione popolare ebraica nel concerto “Suoni e voci della Memoria”.


I GIUSTI TRA LE NAZIONI

Dopo la Seconda guerra mondiale, l’espressione “Giusti tra le nazioni” è stata utilizzata per indicare donne e uomini non-ebrei che hanno agito in modo eroico a rischio della propria vita per salvare dalla Shoah anche un solo ebreo. Nel Giardino dei Giusti, presso il museo Yad Vashem di Gerusalemme, il Monte della Rimembranza è ricoperto di alberi, ognuno piantato in onore di un Giusto tra le nazioni in segno di ricordo eterno, usanza dedicata alle persone care. Da un paio di decenni, il Monte è ricoperto di alberi e il nome dei Giusti viene inciso sul Muro d'Onore eretto nel perimetro del Memoriale.
A oggi, sono stati riconosciuti oltre ventitremila Giusti tra le nazioni, cinquecento dei quali erano cittadini italiani.




“RITA” BEDUSCHI ZANCHI

Margherita Zanchi Beduschi è stata riconosciuta “Giusto fra le Nazioni” per aver salvato una famiglia ebrea durante la seconda guerra mondiale.
La famiglia Benyacar giunge in Italia nel 1924 dalla Turchia e si stabilisce a Brescia, dove apre una pellicceria. Fra le clienti c’è Rita Beduschi Zanchi, modista e pellicciaia a Rivarolo Mantovano.
Quando, dopo l’8 settembre 1943, con l’occupazione tedesca, inizia la “caccia all’ebreo”, Susanna Benyacar, incinta, un giorno di dicembre arriva improvvisamente a Rivarolo con i due figli Leone e Clara per trovare riparo.
Rita, benchè abbia due figli piccoli a cui badare e il marito militare in Grecia, con grande coraggio le offre il proprio aiuto. Chiede consiglio a Don Primo Mazzolari, arciprete di Bozzolo, e insieme trovano il modo per salvare la donna e i figli.
I Benycar vengono confusi con un gruppo di sfollati che giungono da Gaeta, più precisamente da Montecassino; ricevono dall’anagrafe nuovi documenti che li identificano come Benedetti, famiglia cristiana e ariana. La piccola Clara viene accolta dalle suore di Maria Bambina di Bozzolo; Leone rimane a casa Zanchi a Rivarolo, mentre la madre trova rifugio a San Martino presso le sorelle della signora Rita e, nel maggio del 1944, dà alla luce Giorgio, presso l’ospedale di Bozzolo.
A novembre, tutta la famiglia si riunisce con il padre, Santo, e si nasconde a Milano, in attesa della Liberazione.
Grazie all’interessamento e alla documentazione fornita dall’Associazione “Amici di Israele”di Brescia, Yad Vashem “Autorità per il ricordo dei Martiri e degli Eroi dell’Olocausto, nel 2000 conferisce a Margherita il titolo di ‘Giusto fra le Nazioni’ “per aver sottratto a un pericolo mortale la famiglia Benyacar, facendolo in modo del tutto disinteressato, con grave rischio suo e dei familiari”.


CONCERTO PER IL GIORNO DELLA MEMORIA

Una storia mai scritta, quella della musica klezmer (dalle radici ebraiche “kli” e “zemer”, che unite significano “strumento del canto”). Eppure la sua tradizione, che affonda le radici nella cultura ebraica dell’Europa dell’Est, è secolare, molto più antica del nome, comparso per la prima volta negli Stati Uniti circa venticinque anni fa. Fino alla seconda guerra mondiale, aveva il suo centro vitale nei villaggi di cultura ebraica disseminati tra Polonia, Romania, Slovacchia, Ungheria e Lituania. Le composizioni, ispirate alle danze e alle canzoni popolari, erano eseguite da piccoli complessi di musicisti di umile origine, che le facevano risuonare nelle taverne, nelle strade, e le portavano nelle case, anche le più ricche. Quel canto che si effondeva solo attraverso gli strumenti - un misto di gioia sfrenata e di malinconia struggente, di ebbrezza e di meditazione – allietava le feste e, quando il ritmo non si faceva troppo parossistico, assecondava le danze. La tradizione dei complessini vaganti scomparve con tutta la cultura ebraica negli anni della tragedia che investì un intero popolo. 

KLEZ GANG

Michele Sanguedolce - Tromba
Roberto Ricciardelli - Clarinetto
Antonio Giorgi – Basso Tuba
Stefano Franceschelli – Percussioni e Fisarmonica
Con la partecipazione di Elsa Martignoni e Carolina Oro

KLEZ GANG propone al pubblico, rielaborandola in modo del tutto personale, la musica klezmer, balcanica e dei paesi dell’est Europa. Musica struggente e allo stesso tempo travolgente, ricorda quella degli spettacoli teatrali di Moni Ovadia, i ritmi di Goran Bregovic o le colonne sonore dei film di Emir Kusturica.
La KLEZ GANG raccoglie al suo interno un gruppo di musicisti con una formazione classica, jazz e popolare, che, spinti dall’amicizia, si sono uniti alla ricerca di nuove sonorità.
Roberto Ricciarelli, docente di clarinetto presso il conservatorio G.B. Martini di Bologna e Michele Sanguedolce, poliedrico strumentista, con l’aiuto di Antonio Giorgi e Stefano Franceschelli, hanno fondato questo inusuale quartetto con la volontà di indagare i suoni della musica Klezmer, ma con un tocco del tutto personale.
Con il tempo, il successo e il consenso del pubblico sono stati in continua ascesa. Nel 2005 la partecipazione a Venezia nell’ambito di “Venezia suona 2005” e in Toscana al Volterra Teatro Festival; nel 2006  hanno suonato prima in occasione del Carnevale di Venezia e poi, in estate, in Abruzzo, nel corso dell’iniziativa “Etnica in piazza”; nel 2007 erano in cartellone al Festival Mistà in Piemonte, insieme a nomi come Paolo Fresu, Uri Caine e Kocani Orkestra; sempre nello stesso anno, si sono esibiti al 24° Musica Riva Festival in Trentino e al Festival Klezmer di Ancona, Festival Internazionale “Nei Suoni dei Luoghi”.
Nel 2009 hanno partecipato alla manifestazione “Artè” a Fabriano e hanno collaborato con Enrico Ruggeri all’incisione dell’ album “ALL IN”. Nel 2010, la tournée a fianco degli attori della compagnia “Fratelli di taglia” in una serie di spettacoli tra cui “La sabbia nelle scarpe” e “Angeli senza ali”.
“Amour tzigane…”, cd autoprodotto,  raccoglie alcuni brani della tradizione klezmer e zingara eseguiti da questo inconsueto quartetto, fatto ascoltare anche da Radio Rai 1.

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