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22/10/2018Associazione Heart
 
Lo Spazio heart ospita una personale di Helmut Dirnaichner, il grande "alchimista" del colore.
 
HELMUT DIRNAICHNER PIETRACOLORE
 
La sua ricerca, fondata sulla trasformazione dei materiali naturali in pigmenti di colore, sarà raccontata attraverso una ricca selezione di opere di fasi diverse della sua produzione, dagli anni Settanta a oggi.
 
Helmut Dirnaichner
Pietracolore

Dal 28 ottobre al 29 dicembre 2018

Una mostra a cura di
Simona Bartolena e Alberto Crespi

Catalogo in mostra con testi di
Simona Bartolena
Alberto Crespi
Christine Dirnaichner

Organizzazione
Associazione heart
PULSAZIONI CULTURALI

Coordinamento mostra e catalogo
Ponte43
PquOaraNntTatrEe

orari di apertura:
sabato e domenica dalle 16.00 alle 19.00
e in occasione degli eventi in calendario

Per informazioni e conoscere gli eventi collaterali del progetto: associazioneheart.it


Nel momento in cui scelgo una pietra - o una terra o un minerale - essa acquista significato.
(Helmut Dirnaichner)
Lo Spazio heart prosegue la sua indagine sul colore nell'arte con la personale di un grande maestro
in materia: Helmut Dirnaichner.
Con un'ampia selezione di opere che vanno dagli anni Settanta a oggi, la mostra, curata da Simona
Bartolena e Alberto Crespi, racconta la straordinaria produzione di un artista che ha fondato la propria
ricerca sulla conoscenza e l'impiego del colore naturale.
Da decenni, infatti, Dirnaichner rilegge in chiave plastica e sottilmente simbolica la vicenda antica
del colore, interpretando e risolvendo, in una lunga strada di curiosità e pazienza, il contrasto fra
eternità e transitorietà.
A quarant'anni dal suo arrivo a Milano per studiare, nel 1978, Helmut Dirnaichner ci offre con la mostra
odierna una traccia consistente della sua filosofia di vita e del suo lavoro d'Artista d'alto profilo
professionale.
Varie sono state le afferenze alla sua formazione di uomo di cultura e d'artista, inequivocabile la sua
conoscenza della Storia, inestinguibile la sua curiosità, precisa la coscienza della necessità del fare,
paziente l'apprendimento, profondo l'impegno per giungere a una conoscenza raffinata del mestiere
e ben individuato il campo d'azione, salde le dinamiche e preziosi i rapporti interpersonali.
Gli esiti sono sotto i nostri occhi: perfetta coerenza e qualità del lavoro costantemente alta si sposano
a un' innata grazia nel porgere la sua scienza degli elementi nascosti.
Poiché terre e pietre – che lui ha scelto come materie del proprio esprimersi – non son tanto oggetti,
visibili o meno, passibili di metamorfosi, bensì ragioni stesse del rapporto con il mondo, precisi
interlocutori, verbi di una lingua degli albori che è madre di tutte. In ultima analisi è per l'Artista il
suo proprio farsi terra, è il suo farsi pietra a guidare l'ordine del discorso, così che le coordinate del
pensiero ne risultano impresse indelebilmente.
(dal testo in catalogo di Alberto Crespi)

C'è qualcosa di potentemente evocativo nell'opera di Helmut Dirnaichner. Qualcosa che è al contempo
spirituale e materiale. La fisicità dell'uomo si riflette nella sua opera, che trasforma la solidità
della roccia nell'intangibilità della luce e la matericità della terra nella poeticità del colore. Sono
opere che vivono sul filo dell'ossimoro percettivo: ciò che immaginiamo pesante diventa leggero, ciò
che non ha concretezza prende corpo. Straordinario è il contrasto tra la forza del minerale che ha
generato il colore e la fragilità della materia di cui sono costituite le opere: una sottile foglia di cellulosa,
impastata con il pigmento. Anche le sostanze naturali perdono la propria identità nella ricerca
dell'artista; si trasformano con prodigiose metamorfosi sublimando la propria essenza: il fango, la
pietra, la terra diventano colore, diventano luce, diventano arte.
Dirnaichner sembra poter parlare con le pietre, sembra saperle ammansire per sottrarre loro la
parte più intima e magica, trasformandole in opere d'arte. Il colore in Dirnaichner non è solo un
fatto percettivo. Esso non è studiato come fenomeno legato esclusivamente alla capacità del nostro
occhio di accogliere lo spettro luminoso e tradurlo in colori, ma anche e soprattutto come elemento
fisico.
(dal testo in catalogo di Simona Bartolena)
Nato nel 1942 in Baviera, Dirnaichner studia alla Akademie der bildendend Künste di Monaco. Nel
1978 riceve una borsa di studio del DAAD per Milano e da allora si divide tra la Germania, l'Italia (in
particolare la Brianza e la Puglia) e i numerosi viaggi in giro per il mondo in cerca di pietre da cui
trarre i pigmenti di colore per le sue opere. Moltissime le sue esposizioni personali e altrettanto
numerosi i riconoscimenti da lui ricevuti in Italia e all'estero.
Helmut Dirnaichner
pietracolore
cos'è Heart?
heart – pulsazioni culturali è un'associazione di promozione sociale, senza fine di lucro, che opera in ambito
culturale a vari livelli: organizzazione di mostre ed esposizioni d'arte, concerti e performance live, spettacoli
teatrali e cinematografici, corsi tematici per adulti e bambini, convegni, dibattiti, presentazioni e incontri,
raccolta documentazione e realizzazione di materiale divulgativo quali libri e prodotti editoriali.
L'Associazione heart è stata creata da un gruppo di persone già molto attive nella diffusione e divulgazione
dell'arte e della cultura. I soci fondatori sono, infatti, tutti professionisti del settore o esperti d'arte, cultura
e didattica che in più occasioni si sono occupati in prima persona dell'organizzazione di eventi ed esposizioni
sul territorio di Milano e provincia. Insieme, ad esempio, hanno collaborato a progetti quali Qui, già, oltre
(2009/2010) e Omaggio a Morlotti (2010) che, con una notevole serie di mostre, conferenze, spettacoli teatrali,
momenti di incontro, hanno visto coinvolti numerosi comuni, enti pubblici, aziende private e associazioni
culturali.
heart – spazio vivo, spazio espositivo e sede operativa dell'associazione, è stato inaugurato al pubblico il 24
settembre 2011 e in questi anni ha ospitato numerose iniziative di successo: dalla mostra Oltreluogo – da
Gianni Colombo a Joseph Beuys (dedicata allo Studio Casati, storica galleria degli anni Settanta), alla mostra
Glass in heart (straordinaria panoramica sul vetro d'artista dal Nouveau ai nostri giorni), da Fotografia
dell'identità (una collettiva di fotografi internazionali, curata da Roberto Mutti, a Antonio Saccabarozzi: la certezza
del dubbio (un'antologica su due sedi dedicata al grande artista scomparso nel 2008), dall'importante
antologica dedicata al futurista Luigi Russolo e alla musica del rumore (nella quale sono state esposti, oltre
numerose incisioni e opere su tela, quattro moduli dell'Intonarumori provenienti dal MART di Rovereto), a Il
Nespolo di Maggio, una personale di Ugo Nespolo. Nell'ambito del progetto L'Ossessione della normalità lo
Spazio heart ha accolto una mostra con opere di de Pisis, Tancredi, Fraquelli e Zinelli e un'antologica di Gino
Sandri.
Numerosi anche i progetti che hanno coinvolto altre realtà e altre sedi espositive: dal 2012, in occasione della
Manifestazione Ville Aperte in Brianza, heart, con il Bice Bugatti Club di Nova Milanese e la Provincia di Monza
e della Brianza, cura, organizza e promuove Tracce di contemporaneo: presenze di opere contemporanee
nel percorso dell'evento. Nel 2015 il progetto è diventato un evento di rilievo nell'ambito di MeetBrianzaExpo,
con cinque mostre ambientate in altrettante ville di delizia della Brianza, che raccontano la storia dell'arte
italiana attraverso le opere di proprietà delle collezioni private del territorio. Nel maggio 2012 l'Associazione
heart ha seguito Colori, progetto sul tema del colore nell'arte, che ha coinvolto numerosi comuni del territorio
della provincia di Lecco, Monza e Brianza e Milano con mostre, conferenze ed eventi. Dal febbraio al maggio
del 2014 heart è stata la volta di Materie, una straordinaria panoramica su dieci sedi dedicata al rapporto
tra scultore e materiale. Dieci mostre tematiche che hanno coinvolto più di 160 artisti di generazioni diverse,
mettendo a confronto maestri ampiamente storicizzati a giovani emergenti. Nella prima metà del 2015 le
attività di heart si sono concentrate sul progetto Elementi: cinque mostre in diverse sedi per raccontare gli
elementi naturali e il filosofico quinto elemento.
Tra le ultime esposizioni ospitate dallo Spazio heart: Visivi, Dadamaino e Secomandi, un'importante retrospettiva
dei due artisti e Un racconto di terra, monografica di Nanni Valentini, in collaborazione con l'Archivio
dell'artista. Sempre nel 2016, fuori dalla propria sede espositiva, invece, l'Associazione ha organizzato e curato
la mostra Filippo de Pisis, il colore e la parola (a Palazzo Ghirlanda Silva, Brugherio).
Il 2017 è cominciato con un omaggio a Giovanni Testori, con la mostra La vocazione dei fuorilegge, con protagonisti
cinque artisti apprezzati dal grande letterato (Sergio Battarola, Luca Bertasso, Luca Crocicchi, Fausto
Faini e Key Mitsuchi), ed è proseguito con l'antologica Solchi e lacerazioni, dedicata alle opere in ferro e su
carta di Giuseppe Spagnulo, organizzata in collaborazione con l'Archivio Spagnulo.
Dall'ottobre del 2016 l'Associazione heart è, con il Teatro Binario 7 di Monza, l'ideatrice e l'organizzatrice del
progetto La bellezza resta.
Nel 2017 heart ha ospitato la mostra Color – Works di Jorrit Tornquist e curato le mostre di Max Squillace
per il Comune di Brugherio e di Gianni Secomandi per il Comune di Lecco e di Arturo Vermi per il Comune di
Arcore. Nel maggio 2018 heart ha ospitato una grande mostra di Jean Dubuffet
 


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