La frazione di Cascina Amata,realtà territoriale con una forte identità e con una lunga tradizione di appartenenza e di valori condivisi vede realizzarsi uno spazio comune,dove sarà possibile vivere la propria appartenenza e tenere vivo quel tessuto sociale che da sempre costituisce la base portante del nostro vivere insieme.
La scelta quindi di intitolare la piazza così come sopra nasce da un pezzo della nostra storia e anche dalla necessità di non dimenticare,ma anzi mantenere un patrimonio di memoria che fa parte delle nostre radici.
I Cugini Bartesaghi erano due fratelli e un cugino,dispersi a poco più di vent’anni sui fronti Russo e Africano. Erano tre ragazzi di Cascina Amata, tre giovani che davvero si affacciavano alla vita e che non hanno più visto le loro case la loro terra, il loro campanile, i loro affetti.
Erano tre ragazzi normali, non erano eroi in senso stretto ma hanno lasciato i loro vent’anni in terre straniere,sotto la neve o sotto la sabbia del deserto hanno lasciato i loro sogni,le loro aspettative,la loro vita.
Il terreno si cui sorge la piazza era in parte proprietà della famiglia di una loro sorella e cugina che già anni fa richiese l’intestazione di una via a quei tre ragazzi,a testimonianza di una famiglia il cui contributo alla guerra fu assolutamente rilevante.
D’altra parte l’Associazione Nazionale Famiglie dei Caduti e dispersi in Guerra ha fatto presente che riteneva importante intestare invece la piazza ai Caduti di Cascina Amata,a tutti i caduti senza distinzione ne scelte.
L’Amministrazione,non per necessità di mediazione,ma per scelta ha deciso di intitolare la piazza sia ai Cugini Bartesaghi sia ai Caduti tutti di Cascina Amata.
Lo ha deciso perché ritiene importante dare testimonianza da una parte dei sacrifici di un’intera collettività che li si ritroverà, dall’altra a testimoniare il sacrificio di una famiglia come tante che ha dato un contributo di dolore e di sangue importante .
Tutto questo per far si che non si ripeta la storia,per far sì che le nuove generazione mantengano viva la memoria e si facciano portatori di messaggi di pace e di speranza, affinchè non ci siano più famiglie,nucleo portante della nostra società che sopportino dolori così.
Sarà cura dell’Amministrazione vista la richiesta avanzata dall’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra realizzare una targa che ricordi tutti i diciannove nomi in aggiunta al cippo commemorativo che sorge all’angolo tra via Monte Baldo e via Tonale,perché una volta di più la loro comunità di appartenenza li abbia un po’ più vicini.